PRATICHE ONLINE DELLA PA: TIMIDI SEGNI DI MIGLIORAMENTO


I cambiamenti introdotti nella legislazione in questi ultimi due anni, tra i quali la delega fiscale, il Jobs Act e la riforma della Pubblica Amministrazione, vengono giudicati positivamente dal mondo delle imprese.

Il 29,5% infatti, vale a dire quasi una realtà produttiva su tre, valuta efficaci gli interventi, secondo un'indagine del centro studi del CNA intitolata "Piccole imprese e Pubblica Amministrazione: un rapporto (im)possibile".


I miglioramenti sono attribuibili quasi esclusivamente alla nuova modalità di comunicazione online dell'Emittente pubblico. Infatti è aumentata la possibilità di sbrigare le pratiche online.

Ormai, sempre secondo lo studio del CNA, un'impresa su tre (il 33,4% del totale) riesce a sbrigare più della metà delle pratiche burocratiche online, contro il 28,7% di tre anni fa. Il 95% degli intervistati usa abitualmente i siti della PA.

C'è ancora molto da fare. Una maggiore e migliore informatizzazione porterebbe a risposte più chiare e tempestive da parte del 41% delle imprese, a una riduzione dei costi per il 34% e una maggiore certezza nei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi per il 25%.

Un esempio di successo è il DURC, vale a dire il documento che attesta la regolarità contributiva, definito da molti come il più riuscito caso di semplificazione auto-applicativa.


In parole povere l'imprenditore va online su sito della PA, inserisce il proprio codice fiscale e se ne ha diritto, ottiene immediatamente un documento valido per quattro mesi.

La strada della semplificazione attraverso la comunicazione online muove quindi i primi passi ma l'impressione è che serva ancora un notevole lavoro per debellare l'annosa piaga della complicazione burocratica.