In un precedente post abbiamo analizzato i pro e contro della vendita online dei propri articoli sui principali marketplaces.
Abbiamo evidenziato come il marketpalce, recitando il ruolo di super-emittente, tenda a fagocitare l'immagine del singolo negozio.
In questo caso non resta altro che concentrare l'attenzione sul proprio prodotto, che diventa ovviamente l'unico veicolo di comunicazione con il potenziale acquirente.
Bisogna considerare anche un aspetto molto pratico: i margini economici possono essere molto ridotti.
Ma in momenti di crisi la tentazione di allestire uno scaffale digitale sui marketpalces è comunque molto forte e da parte dei negozi online pieni più di ragnatele digitali che di clienti viene presa rapidamente la decisione fatidica: "apriamo una vetrina in tutti i marketplaces!"
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La tentazione di aprire una propria posizione sui principali marketplaces è forte |
Due dei più grandi e ben noti marketplaces sono Amazon e eBay. In questo post inizieremo con l'analizzare il più utilizzato: Amazon
Il marketplace Amazon offre l'affiliazione al dettaglio, con tutti gli strumenti per aiutare i venditori di terze parti a diventare parte attiva di un'esperienza di shopping senza soluzione di continuità per i consumatori. Questo significa che il proprio prodotto potrà essere presentato anche al di fuori dell'ambiente Amazon.
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Una schermata del programma di affiliazione Amazon |
Comunque la rete di distribuzione Amazon Prime incentiva gli acquirenti con un notevole benefit: la spedizione gratuita di due giorni e una buona reputazione per l'adempimento veloce e affidabile.
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Uno dei benefit di Amazon: il servizio di spedizione Amazon Prime |
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Lo stesso prodotto venduto sa diversi negozianti |
Di solito c'è una tassa mensile per presentare i propri prodotti su Amazon. Le commissioni vengono addebitate al momento della vendita e variano a seconda della categoria di prodotti (una commissione del 15% per la maggior parte delle categorie).
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