IL PRESENTE DEL WEB RESTA LA SINTESI


All'inizio fu la brochure, una semplice bitmap scansita senza collegamenti ipertestuali. Poi arrivò Jakob, e nella sua nielseniana saggezza ci indicò la strada: il sito web doveva essere usabile e navigabile, costruito a misura di utente.

Da allora, però, si è assistito a una ineluttabile progressione contenutistica, a un (talvolta) pleonastico e farraginoso parlarsi addosso da parte dell'Emittente, che in una continua autoreferenzialità, si è nuovamente scordato delle esigenze del Navigante, che ha bisogno di contenuti succinti ed efficaci.

Il futuro è la sintesi, non solo per i testi, come suggerisce la Web Writing, ma anche, ormai, nella capienza dei siti, intesa come numero di pagine. Più il sito è semplice, non capillare, più è probabile che il messaggio che vogliamo trasmettere venga veicolato dalle nostre pagine web.

L'ultima tendenza è quella di costruire minisiti, apps e minivortal, con un numero contenuto di pagine, senza livelli inferiori, con una struttura di navigazione differente.

Già da tempo i test di Web Usability avevano confermato che qualunque sito, di qualunque grandezza, viene visitato per non più di quattro o cinque pagine al massimo.

Allora è inutile continuare ad "allungare il brodo"... molto meglio specializzarsi nella preparazione di un gustoso "sugo ristretto".

IL LAYOUT PRESENTATO IN PHOTOSHOP: QUANDO L'APPARENZA INGANNA


Molte volte sarà capitato un po' a tutti voi di essere protagonisti di questo strano rituale. Occorre realizzare ex-novo il layout grafico di un sito o rinnovarlo rispetto ad una precedente release. Si interpella il grafico di grido il quale presenta la sua proposta in Photoshop: accattivante non c'è che dire, una vera e propria delizia per gli occhi.

Non si può che approvare un artefatto così "visivamente" efficace. Soltanto che ci si dimentica di un piccolo particolare. Quel layout non deve essere unicamente percepibile dall'occhio, ma anche dal puntatore del mouse: è interattivo.

Si instaura quello che la Web Usabilty definisce processo aptico, vale a dire che la percezione visiva è accompagnata dal bisogno "tattile" di esplorare la superficie e di interagire con essa. Ciò che può sembrare accattivante a livello visivo, può trasformarsi in un vero e proprio incubo da un punto di vista aptico.

Quante barre di navigazione alla moda risultano frustranti a livello di interazione. E lo stesso discorso vale per le altre componenti della schermata. Insomma, un semplice layout in Photoshop, pur nella sua magnificenza visiva, non può garantire il successo di una schermata. Facciamocela sempre tradurre, anche con semplificazioni, in un'interfaccia interattiva.

Sul Web ciò che è bello deve anche funzionare.

POLLACK: I TRE GIORNI DEL CONDOR E L'ANALOGIA CON IL WEB


Il noto critico cinematografico Paolo Mereghetti ha scritto tempo fa un interessante articolo sul Corriere della Sera a proposito della capacità di "I tre giorni del Condor"un film del compianto regista Pollack, di sopportare senza problemi le pause pubblicitarie e di essere quindi il film ideale da essere trasmesso nelle TV commerciali in quanto durante tali "consigli per gli acquisti" il pubblico non cambiava canale e l'attenzione non cadeva.

Qui emerge l'abilità di Pollack a realizzare un testo filmico organizzato in moduli testuali "componibili", indipendenti ma tuttavia complementari gli uni dagli altri, sia dal punto di vista semantico che emotivo.

Ricordiamo che con testo si intende "una serie ordinata e coerente di enunciati tra due interruzioni marcate della comunicazione", quindi un romanzo, un tg, un quadro, un quotidiano, ma anche gli articoli che compongono un quotidiano.

Perciò anche un film è un testo, ma nel caso de "I tre giorni del Condor" pure i suoi moduli narrativi, componenti il film, intercalati da "microtesti pubblicitari" lo sono.

Il testo film, formato da testi video modulari, indipendenti emotivamente eppure complementari e consequenziali per comporre il messaggio filmico, è una progettazione adatta alla visione sia su tv sia su Web, in pratica una produzione video web "ante litteram".

Ogni modulo filmico contiene una idea, proprio come nella redazione efficace della scrittura su Web, come indicato dalla Web Writing, in cui ogni paragrafo deve contenere una idea, per adeguarsi al ritmo sincopato e "saltellante" di lettura del navigante, e tali moduli sono facilmente intercalabili con i messaggi pubblicitari senza tuttavia "interrompere l'emozione" degli spettatori.

Come sempre, i grandi nomi dell'arte, hanno in comune la capacità di conoscere e usare le giuste tecniche comunicative per esprimere il proprio talento creativo ed evitare brillantemente i "rallentamenti emotivi nella fruizione dell'opera d'arte" imposti dalle logiche del marketing.


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Su Ars Europa è disponibile "Logosemiotica e Fonosemiotica", il saggio scritto a quattro mani da Cinzia Ligas e Fausto Crepaldi, dedicato alla comunicazione scritta e sonora, per apprendere i trucchi più efficaci e sofisticati, presi in prestito dalla semiotica, dalle linguistica e dalla retorica, spiegati con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.

Troverete tutti i segreti dei professionisti utilizzati per realizzare video, pubblicità, speakeraggi, dialoghi parlati e testi per ogni mezzo di comunicazione di massa, affinché siano emotivamente coinvolgenti e comunicativamente efficaci.



Buona lettura!


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CARO AMICO TI SCRIVO... ANCORA CON LA CARA E VECCHIA E-MAIL


Nel corso degli anni in molti hanno più volte predetto la morte della cara vecchia e-mail, vaticinando come oracoli che il mondo dei social media avrebbe spedito questo strumento nella soffitta digitale.

Tuttavia, per il marketing, l'e-mail è ancora indispensabile.

Tant'è vero che, secondo Forrester Research, in quasi 9 casi su 10 l'e-mail rimane il canale primario di divulgazione.

Inoltre, sempre secondo i dati della ricerca, l'e-mail risulta ancora il migliore strumento per la definizione e la costruzione della brand identity, per pilotare le vendite e rafforzare l'idea di leadership.

Tra gli operatori del marketing B2B, solo il 4% definisce l'e-mail come strumento poco rilevante.

Per ulteriori dettagli su queste statistiche ecco di seguito una interessante infografica proposta dal team di Eloqua. (Download PDF)


PSICOLOGY-WEB BASED DESIGN: UN’OCCASIONE PER AUMENTARE LA BRAND AWARENESS


“Un uomo che lavora con le mani è un lavoratore; un uomo che lavora con le mani e il cervello è un artigiano; ma un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello e il suo cuore è un artista.” - Louis Nizer

Il Web è affollato di milioni di risorse che cercano di conquistare il cuore del loro pubblico. Tuttavia, non tutti riescono a ottenere dei risultati soddisfacenti. La progettazione di un sito web al solo scopo di portare il vostro marchio online non è sufficiente per ottenere automaticamente una moltitudine di visitatori. Ci vuole qualcosa in più per catturare la loro attenzione e per convincerli a tornare di nuovo.

Questo è uno dei casi in cui la Psicology-Web Based Design potrebbe tornare utile.

Prendere in considerazione gli aspetti psicologici del proprio target o del proprio navigante modello potrebbe diventare una priorità per il web designer.

Con questa modalità un progettista di contenuti sarà in grado di coinvolgere più spettatori. Prestando attenzione al modo in cui gli utenti comunemente assimilano le informazioni sia a livello conscio che inconscio, si sarà in grado di trovare un modo più efficace per controllare la loro interazione con il sito e, di conseguenza, aumentare la brand awareness.

La prima cosa da considerare è che i naviganti avranno voglia di visitare un sito in conseguenza a ciò che stanno cercando.

Per esempio, se un navigante cerca un negozio online di abbigliamento e si ritrova in un blog con news di moda, senza rimandi all'acquisto, difficilmente rimarrà lì.

Questa è un concetto evidente.

Tuttavia si può pensare a qualcosa che possa catturare ugualmente la sua attenzione e motivarlo a rimanere sul sito e proseguire nella sua navigazione?

Costruire la fiducia è la prima cosa di cui qualsiasi web designer dovrebbe preoccuparsi quando sviluppa una risorsa online, ancor prima di iniziare a digitare una sola riga di codice.

Le persone sono sempre abbastanza scettiche nei confronti dei siti web, in particolare per quelli che cercano di vendere qualcosa.

Se un sito web è progettato bene, ma non ha curato la “costruzione della fiducia”,  le persone verranno attratte dallla grafica, ma nella maggior parte dei casi lo lascieranno dopo pochi minuti senza un acquisto.

In questo caso è il momento di pensare alla ri-progettazione del sito.

Gli utenti, come ribadisce la Net Semiology, comunicano al meglio quando hanno ben chiaro l’Emittente con il quale si stanno relazionando.

Come prima leva psicologica, nel caso se ne abbia la possibilità, l’Emittente deve dimostrare la sua “autorità” mediante l’esposizione degli accrediti ai vari istituti di controllo e gestione della propria attività: dai vari ISO all'iscrizione alle categorie istituzionali/economiche di settore come la Confartigianato etc.

Se si sta collaborando con partner di fama mondiale o ci sono nomi di società popolari tra i vostri clienti, non dimenticate di condividere queste preziose informazioni con i vostri visitatori.
In questo modo non solo aumentare la consapevolezza del marchio, ma attirerete certamente molti più clienti.

Un altro aspetto da considerare è il testo. Anche se può apparire un discorso ormai superato ricordate che la scrittura rimane sempre la regina della comunicazione.

Semmai è  il modo in cui il testo viene presentato a stabilire come verrà percepito dall'utente.

Volete mantenere una buona porzione di testo per esprimere al meglio le vostre idee all'interno di un post e nell'annuncio commerciale di un nuovo prodotto?

È risaputo che gli utenti moderni preferiscono una certa “scrematura” del testo nella fase di lettura, quindi l'aggiunta di grandi titoli e il fatto di evidenziare le informazioni importanti in grassetto  aiuterà il loro occhio a non perdere il punto focale e mantenere attiva la loro attenzione.

Secondo uno studio fatto dal gruppo Nielsen Norman, un utente legge circa il 20% - 28% del contenuto di una pagina web in una visita ordinaria (quindi senza l’interesse specifico e spasmodico per quel particolare testo).


Quindi, costruire quelle che in gergo vengono definite call-to-action di facile lettura in unione al fatto di differenziare paragrafi e stili, contribuirà a rendere il vostro testo più user-friendly e far introiettare il messaggio della vostra pagina.

Si può rimanere sorpresi, ma la scelta della giusta tipografia è fondamentale.

Un font appropriato può convincere all'acquisto, motivarci a fare clic su un pulsante per saperne di più nei confronti di un prodotto o dei servizi forniti, ecc.

Mentre molti sostengono che i font standard come Times New Roman, Arial e Verdana sono la scelta ottimale per rendere il vostro contenuto leggibile, altri sostengono che la scelta di una “tipografia alternativa”, magari con curve eleganti o con caratteri squadrati, potrebbe aiutare a rendere il contenuto più gradevole alla vista.

I gusti sono diversi e quando entra in gioco la psicologia le cose si complicano.

Il consiglio che possiamo dare è quello di provare a sperimentare e verificare ciò che attrae maggiormente il pubblico.



Un altro aspetto psicologico da tenere in considerazione è quello di fare leva sugli stimoli emotivi.

Le persone rimangono sempre impressionate da qualcosa che risveglia i propri sentimenti e le proprie emozioni. Gli stimoli emotivi si rivelano quindi come uno degli strumenti più efficaci per spingere i lettori a prendere determinate decisioni.

Il principale degli strumenti a disposizione per generare un’emozione è senza dubbio il colore.

L’importanza del colore nel web design non può essere mai sottovalutata.

L’effetto psicologico generato dai colori determina se è possibile inviare un messaggio positivo o negativo ai naviganti, rallegrarli e motivarli a fare un acquisto o, viceversa, calmarli per assimilare più contenuti.

A seconda del tipo di sito web, la scelta dei colori può ovviamente variare notevolmente.

Per esempio, la famosa combinazione rosso/giallo genera un’emozionalità primordiale legata prevalentemente all'appetito.

Per questo la si vede così spesso sui siti web legati all'alimentazione.

Mentre il verde è il colore associato con la natura e freschezza, per uno stile di vita sano ambiente-oriented.

Date un'occhiata all'immagine qui sotto per scoprire la psicologia di altri colori nel web design.



Se fate un po' di ricerca, troverete che la maggior parte degli sviluppatori web mettono i loghi nell'angolo in alto a sinistra della pagina.

Questa tecnica non è del tutto infondata. Le persone “leggono” una schermata web attraverso il noto sistema a 'Z'.

Iniziano dall'alto a sinistra, proseguono a percepire la schermata in orizzontale, per poi continuare la scansione ottica in diagonale, proprio come avviene per lettera zeta.

Quindi, sarebbe una mossa intelligente mettere tutte le informazioni importanti all'interno di quest’area, quella che la Net Semiology definisca l’area grafica costante.

Un ultimo aspetto “psicologico” da considerare è quello di assicurarsi che ogni pagina del vostro sito abbia un focus evidente.

Se si progetta un blog di notizie o un sito e-commerce dovrebbe essere sempre chiaro per il pubblico il fatto di capire che tipo di risorsa sia stata raggiunta.

Provate a evidenziare il punto focale di ogni schermata importante per il vostro lettore modello e cercate di comprendere le dinamiche di interazione.

Nel fare questo ricordatevi dei vuoti: l'uso intelligente dello “spazio negativo”contribuisce a rafforzare l’interazione.