SILICON VALLEY E LA RIVOLUZIONE CULTURALE DEI NERD


Silicon Valley: la rivincita dei nerd è il titolo di un interessante documentario proposto recentemente da History.
Si tratta del racconto visivo della rivoluzione digitale, nata e sviluppatasi sulla West Coast americana: dalla nascita del Personal Computer, descritto fin dalle origini come  "strumento di libertà e di protesta" al ruolo svolto da personaggi simbolo come Bill Gates e Steve Jobs.

Un cambiamento epocale, sia dal punto di vista antropologico che sociale, tanto da poter ormai tracciare una linea di confine tra il precedente "mondo analogico" e l'attuale "mondo digitale".

Ma il punto sui cui si sofferma maggiormente il documentario è il fatto che questo cambiamento epocale sia dovuto a una cultura considerata ai tempi marginale e minoritaria.

Niente di più sbagliato, in quanto la cultura nerd è figlia di una doppia formazione.

Da un lato troviamo il clima accademico delle università californiane come Berkley, Palo Alto, Uc e Ucla.

Dall'altro ci sono invece le esperienze (anche estreme) della cultura hippie, che eredita dalla Beat Generation la ricerca comunitaria di nuove esperienze di aggregazione e coscienza, attraverso ad esempio la musica rock, la rivoluzione sessuale e l'uso di droghe e stupefacenti.

Se si semplifica troppo il significato di questo doppio innesto accademico-hippie, solo apparentemente antitetico, risulta poi incomprensibile capire come siano nati e si siano sviluppati la Free University di Palo Alto e il cosiddetto "Homebrew Computer Club".

Un luogo dove poter pensare a nuove tecnologie e modalità di comunicazione accessibili a tutti, dove Bill Gates sviluppava le sue intuizioni e dove muoveva i primi passi un giovanissimo Steve Jobs, da poco rientrato da un viaggio in India.

Un'idea di allargamento della mente individuale e sociale, con conseguenze alle volte estremamente imprevedibili.