LA COMUNICAZIONE EFFICACE NON CONOSCE CONFINI: WEBCOM A BRUXELLES


Net Semiology organizza per novembre, dicembre, gennaio 2009 e febbraio una nuova edizione del corso full immersion WEBCOM a Bruxelles, nella capitale d'Europa, per tutte le aziende italiane e gli enti che svolgono la loro attività in Belgio e desiderano far partecipare i propri collaboratori o dipendenti a un corso di aggiornamento professionale affinché si specializzino nelle più moderne branche della comunicazione digitale.

Il corso si terrà in italiano con traduzione estemporanea in francese.


I partecipanti riceveranno alla fine del Corso un attestato di frequenza e conseguiranno la qualifica di Web Communication Specialist. Il corso intensivo è a numero chiuso.


Volete maggiori informazioni? Le trovate tutte su http://www.netsemiology.com/


Per manifestare interesse per partecipare al corso, senza alcun vincolo, inviate una mail a direzione@blumediacademy.com entro il 10 agosto. Chi avrà preventivamente manifestato il proprio interesse a tale iniziativa entro il 10 agosto avrà diritto a uno sconto del 10% sul costo al momento in cui dovesse decidere di iscriversi al corso.


Sempre su http://www.netsemiology.com/è scaricabile il programma completo del corso in pdf. (in italiano)


... à bientôt ;-)

MESSAGGI SUBLIMINALI

Finalmente un esempio di efficace uso delle connotazioni e denotazioni da parte di una giornalista della RAI che evidentemente sa fare il suo mestiere e sa usare le parole giuste al momento giusto.

La brava Emma D'Aquino nell'edizione del TG1 delle 20.00 del 21 luglio 2008 ha preparato un servizio televisivo (in onda anche su Web all'indirizzo http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,News-Tg1%5E71%5E108173,00.html ) in cui parla di un padre (denotazione) che ha massacrato la sua bimba (connotazione) di quattro anni e di una mamma (connotazione) che era in Turchia a trovare la sorella e che è corsa disperata al suo capezzale, facendoci provare sdegno verso l'uomo, preoccupazione per sua figlia e pena e solidarietà per la donna.

Ben diversa ci sarebbe apparsa la notizia se avesse parlato di un papà (connotazione) che in preda a un attimo di follia avesse perso la testa e colpito la figlia (denotazione) di quattro anni, mentre la madre (denotazione) se ne stava in vacanza altrove per i fatti suoi, no? Avremmo provato pietà per un povero malato lasciato senza cure e assistenza e naturalmente sdegno per una donna incosciente e madre irresponsabile che andata in vacanza si disinteressava del possibile pericolo in cui si trovava la sua bambina, in compagnia del padre, non totalmente padrone delle proprie azioni.

Allora non è vero, come in tanti bisbigliano, che in Rai vi siano solo incompetenti raccomandati...


IL QUARTO PARADOSSO DI INTERNET


Dopo i tre paradossi di Internet (condivisione, approfondimento e spazio, di cui si tratta sul saggio Soggetto Elettronico) su suggerimento della responsabile della Comunicazione
presso la Provincia di Varese, Anna Botter, è emerso un quarto paradosso, ovvero "l'autismo digitale".

Si tratta di una sindrome caratteristica dei naviganti esperti che, sempre più frequentemente, gestiscono in estrema comodità le loro faccende quotidiane attraverso il Web (pagare i bollettini, fare la spesa, prenotare una visita medica, fare acquisti, per non parlare delle amicizie via chat ) riducendo drasticamente le opportunità di incontro reale con i propri simili.

A dirla con Leibniz ci si trasforma sempre più in monadi senza porte né finestre e si rischia di creare una sorta di circolo chiuso, in cui ognuno, individualmente gestisce la sua vita e le sue necessità quotidiane, con l'illusione di non aver più bisogno del contatto con gli altri esseri umani, in un continuum senza spazio né tempo.

Internet insomma, da finestra si potrebbe trasformare in uno specchio.